Le origini del faro di Cervia

Il primo faro di cui si ha conoscenza fu costruito ad Alessandria d’Egitto (nell’isola di Pharos) nel III secolo a.C. per aiutare i marinai durante la notte. Questa torre altissima in cui ardeva perennemente il fuoco era ben visibile da molto lontano.

Tra una passeggiata in riva al mare e una visita al Centro storico o al Mu.Sa. (Museo del Sale), il faro di Cervia è una tappa imperdibile.

Fin dall’antichità, la produzione del sale a Cervia ha reso la città un importante porto dell’Adriatico, dove giungevano le imbarcazioni che trasportavano questo alimento preziosissimo in tutto l’impero romano.

Nel 1691, quando fu costruita la Torre S. Michele, il mare era distante un centinaio di metri ma il processo alluvionale, in atto da secoli, continuava a espandere il territorio allontanando la linea di battigia in media di circa 3 m all’anno e rendendo necessario l’allungamento delle palate del porto. Dal 1708 si legge nelle carte che nella Torre S. Michele, in alto, nell’angolo nord, fosse murato un lungo ferro quale sostegno alla lanterna che veniva esposta di notte per segnalare ai naviganti il punto di approdo.

Per questo nel 1756 venne costruito a circa 300 metri dalla Torre un robusto edificio a due piani. Al centro, sul tetto, si elevava un’alta torretta che portava alla sommità la lanterna-faro. Per tutto un secolo questo fu il faro del porto di Cervia, chiamato negli atti ufficiali “Casino di Sanità”.

Il Faro che si vede oggi fu costruito nel 1875, è alto 16 metri, ha una portata luminosa di 14 miglia e fu progettato dal capo dell’Ufficio Tecnico comunale ing. Ferdinando Forlivesi.

Il suo aspetto è rimasto più o meno intatto, ma in realtà è stato modificato due volte: una volta è stato alzato per compensare gli alti edifici che avevano costruito attorno a lui, e una seconda volta quando ripararono i danni subiti nel corso della seconda guerra mondiale.

Inizialmente aveva una luce bianca fissa, diventata poi intermittente, per distinguerlo dal sempre maggiore sfolgorio dell’illuminazione pubblica, infine è stato “messo a riposo” e sostituito da due fanali elettronici alla testa dei moli.

Se siete fortunati potete visitare l’interno del faro durante una delle rare occasioni in cui è aperto. In alternativa, vi consiglio di sedervi nella zona del porto, respirare l’aria salubre e godervi la quiete del mare, immaginando i viaggi degli antichi navigatori che si avventuravano verso terre ignote.

Dove: Via Nazario Sauro, Cervia

Ingresso: non visitabile

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