Lo Sposalizio del Mare si ripropone a Cervia dal 1445
Rito dell’anello, riscoperta delle tradizioni, stand gastronomici ed eventi
Lo “Sposalizio del Mare” è una rievocazione storica tra le più antiche d’Italia, risalente al 1445, in cui Cervia si “congiunge” simbolicamente con il mare che la bagna. È una delle manifestazioni più sentite da Cervia e i suoi cittadini. Ormai giunta alla sua 579^ edizione, non perde mai il suo fascino, fra la celebrazione dell’antico rito in mare e la sfida della pesca dell’anello, dove i giovani cervesi si contendono il “trofeo” che promette fortuna e prosperità.
IL GIORNO PRIMA
Da non perdere inoltre gli eventi che precedono la giornata della cerimonia in mare; come la Cursa di Batell, regata storica con imbarcazioni armate al terzo, o il Trofeo dell’anello, una gara di tiro con l’arco. Inoltre, è possibile visitare mostre, spettacoli e mercatini.
Che cos’è lo Sposalizio del Mare?
Lo Sposalizio del Mare è il rito che Cervia ripete ogni anno per ringraziare il Mare Adriatico per i ricchi doni che da sempre le offre: i frutti della pesca, ma anche quel sale che ha reso Cervia celebre ovunque.
CORTEO IN COSTUME D’EPOCA
Nel pomeriggio del giorno dell’Ascensione, il Vescovo col suo clero esce dalla chiesa e si incontra sulla piazza antistante col Sindaco e varie altre autorità. Il corteo avanza, accompagnato dalla banda musicale, verso il porto. In una barca prende posto il Vescovo col suo clero, in un’altra le autorità civili, mentre nelle rimanenti sono già stipati molti spettatori. Si forma così un corteo di barche che, dopo aver percorso tutto il canale del porto, fra due ali di popolo assiepato sulle rive, finisce per ancorarsi un poco al largo.
RITO DELL’ANELLO
Il Vescovo getta in mare l’anello in cui internamente sono incise le parole: “Cervia Sposalizio del mare, anno …” dopo aver pronunciato le parole di rito. Subito vigorosi nuotatori si tuffano e poco dopo il più fortunato di loro riemerge con l’anello che ormai gli appartiene e terrà come ricordo o come fede nuziale per quando si sposerà.
La vicenda a cui il rito si ispira vede protagonista Pietro Barbo, Vescovo di Cervia, poi divenuto Papa Paolo II, che il giorno dell’Ascensione del 1445, di ritorno da un’ambasciata a Venezia, fu sorpreso in mare da una tempesta. La storia narra che il Vescovo placò le acque, portando così in salvo nave ed equipaggio, dopo aver gettato in mare il suo anello. Ancora oggi Cervia ne rivive l’atmosfera, conservandone il ricordo e le tradizioni ad esso legate.
Ultimamente il Vescovo aggiunge alle tradizionali parole della benedizione anche un pensiero propiziatore ai bagnanti ed operatori turistici che gremiranno la spiaggia e gli alberghi e si bagneranno nelle acque del nostro mare. Nel 1986 la tradizionale cerimonia ebbe un protagonista d’eccezione: Giovanni Paolo II che, alle antiche parole di benedizione, aggiunse delle nuove rivolte, lontano, di là del mare a tutti gli uomini di buona volontà amanti della pace e della concordia.