Le visite guidate alla Salina Camillone.
La Salina Camillone è l’ultima delle salinette di produzione rimasta attiva. Fino al 1959 ce n’erano ben 144. Quando il sistema di produzione divenne industriale e le salinette vennero accorpate in grandi vasche di evaporazione e di raccolta, furono tutte chiuse eccetto lei, che si vede dalla strada che da Forlì va verso il mare. Oggi la Salina Camillone è parte integrante del museo del sale ed è lavorata a scopo dimostrativo per far conoscere il duro lavoro dei salinari.
Una tradizione da non dimenticare.
La prima attestazione della salina risale al X sec. d. C., ma grazie ad alcuni recenti rinvenimenti sembra che fosse presente già in epoca romana.
Per capire l’importanza del sale fino all’invenzione del frigorifero, basti pensare che era l’unico elemento che permettesse di conservare i cibi (specialmente pesce e carne), oltre ad essere indispensabile all’organismo umano. Veniva usato anche per la concia dei cuoi e del pellame.
Cervia è talmente legata alle sue saline che il suo nome potrebbe derivare dalla parola acervus (cumulo): attorno all’anno mille, la strada che da Ravenna raggiungeva Cervia attraversava la distesa salante sulla quale si ergevano i mucchi di sale delle saline: i SALIS ACERVI. I viaggiatori e i mercanti che passavano fra questi mucchi di sale, cominciarono a chiamare questa zona “degli Acervi”. Oggi questi cumuli sono rappresentati anche dai buonissimi biscotti “Acervi”, deliziosi biscotti artigianali, dalla forma tipica dei cumuli del sale.
Il fondo può produrre dai 500 ai 2000 quintali di sale a stagione.
La produzione avviene ancora come un tempo, artigianalmente, con gli attrezzi in legno e le antiche procedure. I salinari durante le visite spiegano ai partecipanti il lavoro, ma danno anche indicazioni sulle particolari caratteristiche del sale cervese, un sale detto “dolce” in quanto privo dei sali amari che, per il clima e per la raccolta giornaliera, non riescono a depositarsi.
La posizione della salina, la più a nord d’Italia e le caratteristiche del mare Adriatico, fanno in modo che il sale raccolto sia costituito di cloruro di sodio purissimo, con una bassa presenza di altri cloruri più amari, come il solfato di magnesio o di calcio.
Inoltre la scelta di non essiccare artificialmente, né sbiancare chimicamente il sale, lo lascia integrale e ad alta solubilità. Il sale dolce di Cervia mantiene infatti l’umidità che gli deriva dal suo percorso nelle vasche e anche il suo colore tipico, che non è bianchissimo, ma anzi ha in sé tutte le sfumature del rosa e del grigio che gli derivano dal percorso produttivo e anche storico. Il sale dolce di Cervia è infatti ricco di oligoelementi presenti nell’acqua madre (e utilizzati nella linea benessere) come iodio, zinco, rame, magnese, ferro, calcio, magnesio e potassio.
Il sale della Salina Camillone dal 2004 è inoltre presidio Slow Food.
I salinari accompagnano i visitatori all’antica salina artigianale su prenotazione; spiegando e mostrando le varie fasi di lavoro in salina.
Visita guidata alla Salina Camillone
Per partecipare alla visita guidata, ci si incontra il giovedì o la domenica pomeriggio, alle ore 16.30 al parcheggio presso il Centro Visite Saline in via Bova 61. Un salinaro accompagnerà gli intervenuti fino alla salina Camillone. Si raccomanda la massima puntualità, e le misure Covid 19, nel rispetto di questi lavoratori.
E’ possibile per i gruppi visitare la salina anche in altri orari previo accordo con i membri del gruppo culturale.
Civiltà Salinara al tel. 338 9507741.
Su richiesta di gruppi di almeno 15 persone è possibile organizzare visite guidate in Inglese, Francese e Tedesco.
Per informazioni e prenotazioni si può contattare lo IAT Cervia:
0544 974400, [email protected]
TARIFFE D’INGRESSO AL CAMILLONE
intero € 2,00
ridotto € 1,00
GRATUITO
- Fino a 12 anni
ORARIO
ore 17.00, ritrovo ore 16.30, al parcheggio presso il Centro Visite Saline in via Bova 61
ACCESSIBILITÀ PORTATORI DI HANDICAP: Parzialmente accessibile ai disabili
Vedi anche: Salinaro per un giorno